
Dominique Issermann, Laetitia Casta
Sto al buio ma c’è
luce nell’altra stanza
in cui ti muovi e crei
ombre sul muro beffardi
conigli giganti
sparvieri.
Non mi è più dato raggiungerti
in paesi in cui luce
e moto sono possibili
dove un frigorifero viene
aperto e chiuso
con un tonfo vitale
che non mi appartiene più.
Tu continua a mimare
la commedia serale
nella maniera dell’estraniamento
io dalla buia platea
lascerò che tu spenga
uscendo dalla comune.
Allora accenderò plaudendo
e piangendo. O ridendo.
Attilio Bertolucci
da “Verso le sorgenti del Cinghio”, Garzanti, Milano, 1993