Il tuo ricordo – Margherita Guidacci

Claude Monet, Vela sulla Senna ad Argenteuil, 1873

 

Il tuo ricordo, sul fondo
della mia solitudine,
ne rivela l’ampiezza
e tuttavia la limita.

Così un canto d’uccello
addolcisce l’immensità del cielo
e una singola vela
rende umano il mare.

Margherita Guidacci

da “Il vuoto e le forme”, Rebellato, 1977

Lascia sia il vento – Margherita Guidacci

Andrew Wyeth, Wind from the Sea, 1947

 

Lascia sia il vento a completar le parole
che la tua voce non sa articolare.
Non ci occorrono più le parole.
Siamo entrambi il medesimo silenzio.
Come due specchi, svuotati d’ogni immagine,
che l’uno all’altro rendono
un semplice raggio. E ci basta.

Margherita Guidacci

da “Poesie per poeti”, 1987, in “Margherita Guidacci, Le Poesie”, Casa Editrice Le Lettere, Firenze, 1999

Guado – Margherita Guidacci

Foto di Marcin Twardowski

 

L’anno contiene quest’unico guado
verso di te. Ogni volta
lo trovo un poco più sommerso, l’onda
più gonfia, la corrente
più minacciosa. Eppure
io t’ho raggiunto ancora, ed ogni breve
istante che trascorro accanto a te
diviene un «sempre» e se ne nutrirà
anche il tempo deserto. Se una dura
legge c’imporrà un «mai», noi condannati
ed immobili sulle opposte rive
intrecceremo tuttavia i richiami
di un desiderio tramutato in splendore.
Così la Tessitrice ed il Pastore
si rispondono: Vega ed Altair
tra cui si snoda l’alto
stellato fiume.

Margherita Guidacci

da “Anelli del tempo”, Edizioni Città di Vita, 1993

La conchiglia – Margherita Guidacci

Beatrice Cignitti, Conchiglia di Pineto, 2008

 

Non a te appartengo, sebbene nel cavo
Della tua mano ora riposi, viandante,
Né alla sabbia da cui mi raccogliesti
E dove giacqui lungamente, prima
Che al tuo sguardo si offrisse la mia forma mirabile.
Io compagna d’agili pesci e d’alghe
Ebbi vita dal grembo delle libere onde.
E non odio né oblio ma l’amara tempesta me ne divise.
Perciò si duole in me l’antica patria e rimormora
Assiduamente e ne sospira la mia anima marina,
Mentre tu reggi il mio segreto sulla tua palma
E stupito vi pieghi il tuo orecchio straniero.

Margherita Guidacci

da “Paglia e polvere”, Padova: Rebellato, 1961

ll vuoto e le forme – Margherita Guidacci

Hirotsugu Aisu, La forma. Il Vuoto

 

L’inseguimento, la lotta
sull’orlo invisibile,
le immagini afferrate, già credute
nostre, ed in un istante
ridivenute nebbia,
il deluso ritorno –
di cacciatore a cui toccò soltanto
uno stormir di frasche e il breve lampo grigio
della lepre che a balzi si salva tra i cespugli;
di pescatore la cui lunga attesa
finì in un guizzo ironico di carpa,
quella beffa d’argento sull’amo appena sfiorato…

Come siamo sconfitti!
Come ci cadono di mano le inutili armi!
La pietra resta pietra, il foglio una frusciante
assenza, la tastiera
ostinato silenzio.

Il vuoto si difende.
Non vuole che una forma lo torturi.

Margherita Guidacci

da “Il vuoto e le forme”, Rebellato, 1977