Epigrafe – Attilio Bertolucci

Foto di Josef Sudek

«O mors, quam amara est memoria tua
homini pacem habenti insubstantiis suis»

 

Fui una viottola un tempo.
Invasa dall’erba,
soave e straziante silenzio
è mia morte, acerba
se pure da un alto ramo
la cicala riprende il suo canto meridiano.

Attilio Bertolucci

da  “Attilio Bertolucci, Opere”, “I Meridiani” Mondadori, 1997

La neve – Attilio Bertolucci

Johanna Harmon, A Sense of Calm, 2013

 

Come pesa la neve su questi rami
come pesano gli anni sulle spalle che ami.
L’inverno è la stagione più cara,
nelle sue luci mi sei venuta incontro
da un sonno pomeridiano, un’amara
ciocca di capelli sugli occhi.
Gli anni della giovinezza sono anni lontani.

Attilio Bertolucci

da “Lettera da casa” (1951), in “Attilio Bertolucci, Opere”, “I Meridiani” Mondadori, 1997

L’Oltretorrente – Attilio Bertolucci

Foto di Arianna Marchesani

 

Sarà stato, una sera d’ottobre,
l’umore malinconico dei trentotto
anni a riportarmi, città,
per i tuoi borghi solitari in cerca
d’oblìo nell’addensarsi delle ore
ultime, quando l’ansia della mente
s’appaga di taverne sperse, oscure
fuori che per il lume tenero
di questi vini deboli del piano,
rari uomini e donne stanno intorno,
i bui volti stanchi, delirando
una farfalla nell’aspro silenzio.
Non lontano da qui, dove consuma
una carne febbrile la tua gente,
al declinare d’un altro anno, fiochi,
nella bruma che si solleva azzurra
dalla terra, ti salutano i morti.
O città chiusa dell’autunno, lascia
che sul fiato nebbioso dell’aria
addolcita di mosti risponda
in corsa la ragazza attardata
gridando, volta in su di fiamma
la faccia, gli occhi viola d’ombra.

Attilio Bertolucci

da “Lettera da casa”, 1951, in “Attilio Bertolucci, Opere”, “I Meridiani” Mondadori, 1997

Per un bel giorno – Attilio Bertolucci

Claude Monet, Clifftop Walk at Pourville, 1882

 

Un cielo così puro
un vento così leggero
non so più dove sono
dove ero.

O gaggìa nuda,
bruna violetta
che nel calore fugace
appassisci in fretta.

Giorno che te ne vai
e non sai nulla di me e della violetta
che tanto amo
e del ramo nudo della gaggìa,
giorno, non andar via.

Attilio Bertolucci

da “Lettera da casa” (1951), in “Attilio Bertolucci, Opere”, “I Meridiani” Mondadori, 1997