«Salgono, le farfalle del pianeta» – Inger Christensen

Foto di Rimel Neffati

I

Salgono, le farfalle del pianeta,
come pigmento dal calor del suolo,
cinabro, ocra, oro e giallo creta,
di chimici elementi emerso stuolo.

È questo batter d’ali un’adunata
di particelle di luce in un miraggio?
È dell’infanzia l’estate già sognata
rifratta come in differito raggio?

No, è l’angelo di luce che dipinge
se stesso come apollo e limenite,
come papilio, macaone e sfinge.

Le vedo con la mente mia malsana,
tal piume da piumino d’afa uscite
a Brajčino nell’aria meridiana.

Inger Christensen

(Traduzione di Bruno Berni)

da “La valle delle farfalle”, Donzelli Editore, 2015

∗∗∗

I

De stiger op, planetens sommerfugle
som farvestov fra jordens varme krop,
zinnober, okker, guld og fosforgule,
en svxrm af kemisk grundstof loftet op.

Er dette vingeflimmer kun en stime
af lyspartikler i et indbildt syn?
Er det min barndoms drömte sommertime
splintret som i tidsforskudte lyn?

Nej, det er lysets engel, som kan male
sig selv som sort Apollo mnemosyne,
som ildfugl, poppelfugl og svalehale.

Jeg ser dem med min slorede förnuft
som lette fjer i varmedisens dyne
i Brajčinodalens middagshede luft.

Inger Christensen

daSommerfugledalen. Et requiem”, Brøndum, Copenaghen, 1991

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