
Foto di Anka Zhuravleva
4.
Un diverso sentiero, in ciascun giorno,
io vo battendo. Per la verde selva;
verso la fonte, là, presso le rupi,
ove a cespi fioriscono le rose;
ora, dal poggio, la campagna guardo.
Ma non ritrovo te, mio dolce amore,
in alcun luogo, qui, sotto la luce:
e vaniscon, nell’ètere dissolte,
le pie parole che ascoltavo un giorno
dalle tue labbra…
Tu sei scomparsa, immagine beata!
E smorzando si va la melodia
della tua vita, da che piú non l’odo.
Oh, dove siete, prodigiosi canti,
che nella pace degli Olimpii, un giorno,
mi placavate i turbini del cuore?
Come fuggito è il tempo! Ed invecchiava,
il giovine d’allora… Anche la terra,
che mi sorrise un dí, non è piú quella…
Salve, divina immagine ! Ché l’anima
si accomiata da te, ma ti ritorna
ad ogni sole. E va schiarendo il pianto
l’occhio mio sempre piú, perché piú limpido
si riaffisi alle superne sfere,
ove forse tu indugi, oltre la vita.
Friedrich Hölderlin
(Traduzione di Vincenzo Errante)
da “Liriche per Diotíma lontana”, in “Vincenzo Errante, La lirica di Hoelderlin”, Vol. I, Riduzione in versi italiani, Sansoni, 1943
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Wohl geh ich täglich…
Wohl geh ich täglich andere Pfade, bald
Ins grüne Laub im Walde, zur Quelle bald,
Zum Felsen, wo die Rosen blühen,
Blicke vom Hügel ins Land, doch nirgend,
Du Holde, nirgend find ich im Lichte dich
Und in die Lüfte schwinden die Worte mir,
Die frommen, die bei dir ich ehmals
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Ja, ferne bist du, seliges Angesicht!
Und deines Lebens Wohllaut verhallt, von mir
Nicht mehr belauscht, und ach! wo seid ihr
Zaubergesänge, die einst das Herz mir
Besänftiget mit Ruhe der Himmlischen?
Wie lang ists! o wie lange! der Jüngling ist
Gealtert, selbst die Erde, die mir
Damals gelächelt, ist anders worden.
Leb immer wohl! es scheidet und kehrt zu dir
Die Seele jeden Tag, und es weint um dich
Das Auge, daß es helle wieder
Dort wo du säumest, hinüberblicke.
Friedrich Hölderlin
da “Gedichte”, Stuttgart, J.G. Cotta, 1847