
Foto di André Kertész
Ma ora sei tornato: sei soltanto
te stesso. Sai che cosa ti attende
al di là della porta. È la tua casa.
Il lungo tavolo di cristallo e acciaio
di fronte alla finestra dove passano
albe onde foglie di palma
ti attende, l’immobilità, l’angolo
dove sono il telefono e il fax
i giornali uno sull’altro, la posta,
i plichi dei libri, gli assegni.
Accenderai la sera il televisore,
proverai le tue penne d’argento, d’oro
che usi ormai così poco.
Rivedrai i quadri con le rose, le colline
e le lune, la clessidra, il suo
vetro e il peltro e la sabbia che scorre.
Tutto è perfetto, protetto
dal vento e dalla polvere. Ma tu
non sei mai stato felice, ricordalo,
mai dentro te stesso e dentro i muri
di una casa.
Giuseppe Conte
da “Dialogo del poeta e del messaggero”, “Lo Specchio” Mondadori, 1992