E poi li hai visitati tutti, uno per uno, i cinema sperduti
nelle periferie, i poveri locali di quartiere
quelli che davano due film per centoventi lire
e una vecchia cassiera dalle labbra viola
strappava per te il prezioso bigliettino e tu entravi
e c’era sempre un uomo con le caramelle in mano
e una fanciulla di un’altra età, smarrita in quella sala
che ti parlava di giostre e tamburelli e ti diceva
lui non è tornato, lui non è tornato e io sono
la voce del tempo, la voce del tempo e del distacco
che si ripete in ogni tempo e mi appoggiava la testa
sulla spalla e intonava una canzone
dalle parole scure e a lungo durò la melodia, a lungo,
e alla fine divampò la solitudine.
Milo De Angelis
da “Nove tappe del viaggio notturno”, in “Linea intera, linea spezzata”, “Lo Specchio” Mondadori, 2021