Ad Aragon
I poeti si riconoscono facilmente tra loro – non
dalle grandi parole che abbagliano il pubblico, non
dai gesti retorici, solo da certe cose
affatto banali e di dimensioni segrete, come Ifigenia
riconobbe subito Oreste appena le disse:
“Non eri tu che ricamavi in cortile, sotto il pioppo,
con bei colori su una tela bianca di bucato
il mutamento di orbita del sole?”. Ma soprattutto:
“In un angolo della tua stanza non era conservata
l’antica lancia di Pèlope?”. Allora lei
si chinò di colpo sulla sua spalla, chiudendo gli occhi
a una luce profonda, dolce, come se l’altare insanguinato
fosse completamente coperto da quella tela
bianca che lei stessa ricamava
sotto il pioppo, durante i caldi meriggi, in patria.
Ghiannis Ritsos
30 maggio 1969
da “Pietre Ripetizioni Sbarre”, Crocetti Editore, 2020
Titolo dell’opera originale: Πέτρες Eπαναλήψεις Kιγχλίδωμα
Ma chi sa riconoscere i poeti dalle dimensioni segrete ? Tutti per la retorica e le parole che abbagliano!
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Quei poeti,invero, non vogliono che esser trovati dai pochi.Sono i poeti dalla lettera minuscola,ambiscono a farsi trovare da animi semplici nella purezza,intesa come coerenza di pensiero e agire.I poeti da cercare nelle Cose nascoste”o “Segreti”,come invitava ed indicava di fare,neppure in maniera subliminale,ovvero in versi particolarmente complessi,un’altro greco/alessandrino antecedente,che regalava copie brevi manu ad un centinaio di persone scelte.
E,a pensarci,giá piacere ad un centinaio di persone,è sufficiente,perché forse è il numero massimo(ma io credo sia giá troppo)che possa davvero cogliere l essenza,capire un uomo perso in un silenzio rotto in tanti pezzi di vetro,schegge/riflessi/tessere, di uno specchio ormai scuro,oscuro,muto.
A pochi,forse,ambisce un poeta ed è un bene che siano davvero pochi in concreto,perché nel “sapere”,la sera si rabbuia lenta,insostenibile peso nel cuore è la leggerezza dell essere che non coincide con il vivere.
E si finisce per dire sciocchezze,come me adesso, incomprensibile io,ormai,anche a me stessa.
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