
Piero Guccione, Mattina di luglio a Punta Corvo, 2001-03, olio su tela, collezione privata
Disse: credo nella poesia, nell’amore, nella morte,
perciò credo nell’immortalità. Scrivo un verso,
scrivo il mondo; esisto; esiste il mondo.
Dalla punta del mio mignolo scorre un fiume.
Il cielo è sette volte azzurro. Questa purezza
è di nuovo la verità prima, il mio ultimo desiderio.
Ghiannis Ritsos
(1969; da Pietre Ripetizioni Sbarre, 1972)
(Traduzione di Nicola Crocetti)
da “Pietre Ripetizioni Sbarre”, Crocetti Editore, 2020
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Ὑποθήϰη
Εἶπε: Πιστεύω στήν ποίηση, στόν ἔρωτα, στό θάνατο,
γι’ αὐτό ἀϰριβῶς πιστεύω στήν ἀθανασία. Γράφω ἕνα στίχο,
γράφω τόν ϰόσμο· ὑπάρχω· ὑπάρχει ὁ ϰόσμος.
Ἀπό τήν ἄϰρη τοῦ μιϰροῦ δαχτύλου μου ρέει ἕνα ποτάμι.
Ὁ οὐρανός εἶναι ἑφτά φορές γαλάζιος. Τούτη ἡ ϰαθαρότητα
εἶναι ϰαί πάλι ἡ πρώτη ἀλήθεια, ἦ τελευταία μου θέληση.
Γιάννης Ρίτσος
1969
da “Πέτρες Έπαναλήψεις Kιγχλίδωμα”, 1972: ‘Kιγχλίδωμα’
Il precedente post dedicato a Ritsos , un altro suo EPILOGO ,non concede commenti, così io ne ho scritto uno al volo su carta,al momento della pubblicazione ed ora avrei voluto condividerlo qui sotto , ma non mi pare si possa carica una foto o ,semplicemente, sono io a non essere in grado .
Allora lo invio in privato e si può cestinare o persino pubblicare,se solo avesse un senso.
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Mi dispiace, ma non è possibile allegarlo, si deve ricopiare.
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Ed anche sul copiare,sui COPISTI ,si aprirebbe una lunga parentesi , una delle mie sciocche prerogative, poiché sono un presuntuoso nulla che pretende persino aggiungere altro niente tra parentesi ,oltre a quello già scritto fuori.
Si potrebbe indossare IL CAPPOTTO amato e desiderato da un povero copista di Gogol e rifletterci su ricordando l ultima volta che “vedemmo”(pluralia maiestatis /licenza poeticala oppure più di un soggetto ,magari due per uno?)la TV .
Ma a che serve ? Lascio parlare tanta brava gente, e bastano loro , con le loro lauree, le loro letture , i precisi riferimenti bibliografici (perché li leggono i libri!!!),ed il loro volerci essere .
A me non resta che il dubbio ,l errore , l incertezza , la sabbia tra le mani e la vera follia di chi è destinato a non essere creduto .
E tutto questo è l antitesi del copiare .
Sarà per questo che ancora oggi non ho imparato a fare neppure un copia/incolla,come fosse un rifiuto innato ,che va da sé anche quando la ragione vorrebbe il contrario .
E rientra nel mio personale dramma ,perché,al contrario, nella vita bisognerebbe sapere copiare sempre e bene ,anzitutto per salvarsi sempre ,anche in calcio di angolo .Forse così si impara a restare a galla nella vita , sapendo copiare come fosse una sorta di mentire,per aggiustare le cose in un secondo momento ,cambiare qualcosa per negarla.
Che strano ,le parole ci portano sempre lontano ,fino a giungere anche al non senso .
-“Non esistono amori felici”-dice L.Aragon.Io rispondo che non è così, esistono eccome!Sono quelli vissuti nella verità, di cui si ricorda quell attimo così come è stato ,senza cambiarlo in una revisione ,una forzatura per correggere la vita attraverso il filtro della ragione ,del pensiero ,che ,come si sa,segue il sentire . Le belle copie sono per i lettori,le brutte sono per chi vede ad occhi chiusi e dai dettagli ricostruisce l essere.
E per costoro gli occhi sono ” accessori”, necessari solo ad alleggerire per un attimo il dolore rendendolo palpabile in una lacrima.
Il dolore a cui essi sono destinati,sentendo.
Come I LAGRIMANTI di un famoso quadro.
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