
Yvan Goll
Per Yvan Goll […]
La morte è un fiore che solo una volta fiorisce.
Ma fiorisce come nient’altro fiorisce.
Fiorisce, appena lo vuole, non fiorisce nel tempo.
Essa viene, una grande falena, che adorna steli cedevoli.
Tu lasciami essere uno stelo, cosí forte, che la rallegri.
Paul Celan
13-2-1950
(Traduzione di Michele Ranchetti e Jutta Leskien)
da “Conseguito silenzio”, Einaudi, Torino, 1998
Scritta dopo una visita di Celan a Yvan Goll (1891-1950), scrittore di lingua francese e tedesca, allora ricoverato nell’ospedale di Neuilly-sur-Seine. (Michele Ranchetti)
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Der Tod
Für Yvan Goll […]
Der Tod ist eine Blume, die blüht ein einzig Mal.
Doch so er blüht, blüht nichts als er.
Er blüht, sobald er will, er blüht nicht in der Zeit.
Er kommt, ein großer Falter, der schwanke Stengel schmückt.
Du laß mich sein ein Stengel, so stark, daß er ihn freut.
Paul Celan
da “Die Gedichte aus dem Nachlaß”, Suhrkamp, Frankfurt am Main, 1997