
Foto di James Clancy
Piú di cosí non si può essere amati, piú di quando il sole
scava la lente delle bottiglie abbandonate nel bosco come fossero gli occhi di lei
abbassati sul rischio della terra acre. Sopra questa scultura
c’è il frumento del corpo posato. Attraverso la lente del cuore
sorge e scintilla
un fiore immedicabile di grano
perché la rettitudine delle membra posi a terra
il doloroso eccesso della bellezza.
Maria Grazia Calandrone
24 giugno 2008
da “Croci e combinazioni”, in “Maria Grazia Calandrone, Sulla bocca di tutti”, Crocetti Editore, 2010
L’ha ribloggato su Il Blog di Tino Soudaz 2.0 .
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