Tu non amavi l’amore.
Ed ecco: è capitato.
Piú forte che per chi ne conosceva gli istinti.
E ora scròllati di dosso questi stracci, la pelle, i sogni:
imbevuti, stanno bruciando.
La conoscenza scrocchiò, matura. Mentre
una lumaca strisciava verso casa,
il sole si voltò dall’altra parte.
Lo spazio si incurvò e si contrasse.
Le porte che ogni giorno lasciavano entrare
adesso stavano cosí lontane.
C’era la luce sotto, o era un coltello
sguainato dalla luna nella nebbia,¹
chi lo capisce.
Il sentiero latteo della lumaca
luccicava in senso opposto.
Nel senso opposto a tutto.
Dai, spingi un po’ il corpo che è rimasto.
Lascia che si trascini, per adesso.
Trascínati,
non sono affari nostri.
Alexandra Petrova
(Traduzione di Pietro Alessandrini)
da “Altri fuochi”, Crocetti Editore, 2005
¹Coltello sguainato dalla luna nella nebbia: allusione a una “conta” di bambini: “La luna è uscita dalla nebbia e ha sguainato un coltello dalla tasca”.
∗∗∗
«Ты не любил любовь»
Ты не любил любовь.
Но вот она случилась.
Сильней, чем с тем, кто знал ее повадки.
Ну, сбрасывай теперь монатки, кожу, сны:
они горят, пропитанные ею.
Познанье спело хрустнуло. Пока
слизняк полз к дому,
солнце отвернулось.
Пространство выгнулось и сжалось.
Те двери, что впускали каждый день,
гак далеко теперь стояли.
И свез’ лежал под ними или нож,
что месяц выпустил в тумане,
не поймешь.
Молочная тропинка слизняка
в обратном направлении блестела.
В обратном направленьи от всего.
Ну, подтолкни оставшееся тело.
Пускай бредет пока.
Бреди,
не наше дело.
Александра Петрова
da “Вид на жительство”, 2000