
Foto di Anka Zhuravleva
Penso a come dire questa fragilità che è guardarti,
stare insieme a cose come bottoni o spille,
come le tue dita, i tuoi capelli lunghi marrone.
Ma d’aria siamo quasi, in tutte le stanze
dove ci fermiamo davanti a noi un momento
con la paura che ci ha assottigliati in un sorriso,
dopo la paura in ogni mano, o braccio, passo,
che ogni mano, o braccio, passo, non ci siano.
Mario Benedetti
da “Umana gloria”, “Lo Specchio” Mondadori, 2004
Grazie!
"Mi piace""Mi piace"
Scusate l’ignoranza: ma è tradotta o è in italiano in originale? In ogni caso bellissima.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Benedetti è un poeta udinese, quindi la poesia è scritta in italiano.
"Mi piace""Mi piace"
Grazie.
"Mi piace"Piace a 1 persona