
Milo De Angelis, foto di Viviana Nicodemo
Era
nelle borgate, camminando in fretta
quell’assolutamente
oltre
che dai libri usciva nella storia
radendo le bancarelle, d’estate.
Domanderemo perdono
per avere tentato, nello stadio,
chiedendogli di lanciare un giavellotto
perché ritornasse l’infanzia.
Non si poteva
ma la somiglianza era noi
nell’immagine di un altro, ravvicinato, nel sole
volevamo trattenere il nostro senso
verso lui
in un gesto da rivivere: chi poteva sancire
che tutto fosse al di qua?
Prese la rincorsa, tese il braccio…
Milo De Angelis
da “Somiglianze, 1976”, in “Tutte le poesie 1969 – 2015”, “Lo Specchio” Mondadori, 2017