«Svegliami, ti prego, succede ancora» – Giovanni Raboni

Foto di Pedro Luis Raota

 

Svegliami, ti prego, succede ancora
d’implorare in un sogno a questa tenera
età, aiutami, fa’ che non sia vera
l’oscena materia del buio. Sfiora

allora davvero una mano il mio
corpo assiderato e di colpo so
d’averti chiamata e che non saprò
piú niente.

Giovanni Raboni

da “Quare tristis”, “Lo Specchio” Mondadori, 1998

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