Strappami dal sospetto insostenibile
di essere nulla, più nulla di nulla.
Non esiste nemmeno la memoria.
Non esistono cieli.
Davanti agli occhi un pianoro di neve,
giorni non numerabili, cristalli
di una neve che sfuma all’orizzonte –
– e non c’è l’orizzonte –
Maria Luisa Spaziani
da “La traversata dell’oasi”, poesie d’amore 1998-2001, Milano, Mondadori, 2002
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A volte anche i poeti più bravi mentono sul tema “del niente che siamo”.È vero, potrebbe trattarsi di una poesia degli ultimi anni di vita , ormai prossima ai 90, di una donna che ha avuto in vita riconoscimento e ,credo ,soddisfazioni.E forse quello “strappami dal sospetto insopportabile “rileva , appunto, un sentimento che la sfiora appena, ma che non ha-fatto danni- nello svolgersi degli anni in una vita piena.Quello stesso sospetto , infatti, può essere una sorta di leitmotiv, un profondo, radicato sentire esistenziale, certezza (e lontano da quel “sospetto insopportabile” )che può portare all immobilità emotiva e psico-somatica.Gli eventi della vita , poi, non sempre positivi, fanno il resto, in uno continuo ruotare su stessi(un cane che si guarda la coda ).Chi davvero sente tutto questo quasi scompare.Difficile trovarlo in foto che lo ritraggono, difficile trovarne tracce.
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