
René Magritte, La Mémoire, 1948
L’avevo fatto nascere,
come si fa nascere l’amore.
Era freddo per aver troppo atteso,
troppo aveva voluto.
Un libro bruciato giaceva nel fondo
dolce sparava alla mia sete,
alla potenza della mia dispersa voce.
Troppo sangue mi dissero.
Eppure era finito da tanto
il tempo degli aironi,
della giovinezza delle violente rose.
Saliva dagli occhi il tuo pensiero
e mi coglieva attonita
mentre disperdevo la bocca
e i denti per l’ultimo respiro.
E ti amavo a bordo del nulla
perché nulla eri.
Eri solo il mio sguardo
che inseguiva me ancora in vita.
Angela Botta
Testo inedito, 21/06/2016
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