«Con il mondo dei potenti» – Osip Ėmil’evič Mandel’štam

 

Con il mondo dei potenti io ebbi solo vincoli puerili,
mi spaurivano le ostriche e osservavo in cagnesco la guardia,
e non gli sono obbligato nemmeno con un briciolo dell’animo,
quantunque mi sia tormentato dietro simulacri altrui.

Con sciocco sussiego, aggrottando le ciglia, in mitra di castoro
io non stavo sotto il portico egizio d’una banca,
e sulla Nevà di limone, allo scricchiolio di cento rubli
per me non ballò mai nessuna zingara.

Fiutando i futuri supplizi, fuggivo dal ruggito di eventi sediziosi
verso le nereidi sul mar Nero, 
e le bellezze di allora, quelle soavi europee,
quanti crucci mi diedero, quante ambasce e afflizioni.

Perché dunque codesta città ¹  fino ad oggi s’impone
ai miei sentimenti e pensieri secondo un antico diritto?
Dagli incendi e dai geli sempre piú insolentisce,
altezzosa, maledetta, vacua, giovanile.

Forse per aver visto su un quadretto infantile
Lady Godiva dalla fulva criniera scarmigliata,
ripeto ancora tra me alla sordina:
Lady Godiva, addio… Non ricordo, Godiva.

Osip Ėmil’evič Mandel’štam

febbraio 1931

(Traduzione di Angelo Maria Ripellino)

da “Poesia russa del Novecento”, Guanda, Parma, 1954

¹ Pietroburgo

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